Dalla fotografia intraorale alla presentazione del caso clinico nell’era digitale.
19.02.19
Fino all’avvento dell’era digitale, la fotografia analogica nell’ambito dentale era materia utilizzata da pochi dentisti e per la maggioranza da coloro che dovevano in qualche modo dimostrare i propri lavori. Ad esempio docenti universitari per le loro lezioni , dentisti privati di fama per partecipare e istruire a corsi e congressi.
Nella pratica quotidiana erano pochi i dentisti dedicati a questo supporto importante dell’odontoiatria.
La ragione di questo poco interesse era legato all’ investimento sia in termini di tempo, visto la lunga curva di apprendimento all’utilizzo della fotocamera, sia in termini di denaro per lo sviluppo delle diapositive.
A tutto questo si sommava l’incognita di aver prodotto uno scatto fotografico idoneo considerando che allora non era possibile controllare l’immagine se non dopo lo sviluppo.
Da solo una decina d’anni le nuove e sempre più performanti tecnologie sono in grado di rendere oggi più fruibile e semplificato l’approccio professionale alla fotografia. Inoltre, a parte l’investimento iniziale, non vi sono più costi per la produzione e la gestione di un numero anche illimitato di scatti fotografici.
Altro aspetto da non sottovalutare è la semplice e automatica gestione dei flash di illuminazione. Lavorando in funzione TTL ci permettono infatti di ottenere corretta luce a seconda dell’apertura o meno del diaframma.
Questa funzione “trans……..light” connette automaticamente il diaframma ai flash producendo la potenza idonea ad illuminare correttamente la scena.
Diagnosi, comunicazione, aspetti medico-legali, creazione di protocolli operativi, valutazione e verifica del proprio operato, sono punti focali nella pratica quotidiana di ogni dentista.
Per questo, ogni disciplina odontoiatrica necessita di un appropriato corredo fotografico per un adeguato completamento della cartella clinica. La difficoltà e la perdita di tempo non retribuito spingono spesso il professionista a desistere dalla costante documentazione fotografica ma, come per tutte le discipline del nostro lavoro, un corretto protocollo, una strumentazione adatta e un’intesa sinergica fra l’operatore e l’assistente sono la ricetta vincente anche in fotografia.
Per cui una chiara ed efficace comunicazione interna ed esterna al team odontoiatrico non può prescindere da una accurata documentazione iconografica alla stessa stregua dei report radiografici, della cartella parodontale e dei dati anamnestici.
La discussione dei casi clinici, la pianificazione degli interventi da eseguire sui pazienti per le varie discipline non può effettuarsi senza un’ approfondita
analisi funzionale ed estetica.
La moderna odontoiatria oggi si può avvalere della tecnologia digitale sia hardware che software per completare il quadro clinico diagnostico, il work flow nei vari step e il follow up nel tempo. La combinazione tra la fotocamera digitale e la videocamera risulta uno dei mezzi diagnostici di maggior valore. Ci permette infatti di valutare il caso clinico, considerando i dettagli acquisiti al di fuori della cavità orale, importarli direttamente al computer espandendo la dimensione spazio temporale.
Tuttavia imparare ad eseguire le fotografie in modo adeguato non è sufficiente. L’immagine, infatti, deve essere trasportata su supporti digitali che permettano una visione ideale dei vari scatti.
E’ opportuno quindi oltre a possedere un computer, utilizzare programmi adatti per l’esposizione di quanto si vuole dimostrare. La nostra esperienza ci ha portati ad utilizzare un programma di presentazione che lavora su piattaforma APPLE e che si chiama Keynote. Questo programma ci consente di standardizzare dei template dedicati alle varie discipline quali protesi, parodonto, ortodonzia, chirurgia ecc…
E’ possibile creare slide con diverse fotografie posizionate in modo soggettivo a seconda della quantità e della posizione delle immagini da voler inserire con una funzione dedicata esistente nel programma keynote.
L’attivazione di tale funzione trasforma le foto in uno spazio per accogliere qualsiasi formato fotografico trascinando semplicemente la foto al suo interno.
Allo stesso modo è possibile trascinare radiografie e riquadrarle a seconda del formato di ogni singolo sensore.
Nelle presentazioni di casi parodontali dove vi sia la necessità di inserire nelle slide la cartella parodontale la funzione rimane identica.
Nella pratica ritengo opportuno dividere le slide per sestanti inserendo nel template oltre alle foto anche i sestanti della cartella parodontale e i sestanti radiografici comprese le bite-wing.
La possibilità di visualizzare contemporaneamente un singolo sestante che esprima la fotografia vestibolare e linguale o palatale; le radiografie inerenti ???
Oltre alla sezione di cartella parodontale ci permette di concentrare l’attenzione e formulare la diagnosi e conseguente piano di terapia nel modo più dettagliato possibile senza dispersione di energie. Tutto questo ci aiuta nel lavoro quotidiano, nella discussione con i nostri collaboratori, nella comunicazione con i nostri pazienti e soprattutto ci consente di verificare ogni singolo passaggio del work flow di ogni caso clinico per tutte le discipline odontoiatriche.